Nel corso degli ultimi anni gli anticoagulanti orali diretti (DOAC) hanno ampiamente confermato nella pratica clinica quotidiana gli ottimi risultati in termini di efficacia e sicurezza evidenziati nei trial registrativi, migliorando la gestione della terapia anticoagulante orale rispetto al trattamento con anti-vitamina k (AVK).
I dati raccolti negli studi di fase IV hanno confermato il vantaggio dei DOAC rispetto agli AVK anche in popolazioni particolari, scarsamente rappresentate negli studi randomizzati inziali, come quelle dei pazienti grandi anziani, o con ridotta funzionalità epatica o renale.
La possibilità di prescrivere i DOAC è stata finora limitata ad un numero relativamente ristretto di specialisti, abilitati all’erogazione dei Piani Terapeutici AIFA. Questi prescrittori in alcuni casi hanno coinciso con i professionisti che già gestivano la tradizionale terapia con AVK, ma in molti altri casi l’avvento dei DOAC ha portato altre figure specialistiche (cardiologi, internisti, neurologi) ad acquisire le competenze necessarie per una corretta gestione in prima persona della terapia anticoagulante.
Questo processo ha certamente ampliato l’offerta della terapia anticoagulante, eliminando almeno in parte alcune barriere organizzative che di fatto precludevano a molti pazienti l’accesso a questi trattamenti realmente salva-vita.
L’introduzione della nota 97, che si colloca in un’ottica di potenziamento della medicina territoriale e di semplificazione dei percorsi legati alla cronicità, amplia ulteriormente tale disponibilità, coinvolgendo in questo processo Medici di Medicina Generale, Specialisti Ambulatoriali convenzionati ed anche Specialisti Ospedalieri finora non coinvolti nella gestione di tali farmaci.
La nuova modalità prescrittiva è una opportunità importante per semplificare i percorsi di accesso e di follow-up delle terapie anticoagulanti, ma richiede un rilevante sforzo formativo per fornire le competenze necessarie ad una vasta platea di medici finora poco abituati a gestire i trattamenti anticoagulanti, che rimangono sempre delicati per il rischio di eventi avversi potenzialmente molto gravi.
Inoltre gli obiettivi a medio-lungo termine di semplificazione e di equità nell’accesso delle cure che si pone la nota 97 potranno essere raggiunti solo se tutti gli operatori coinvolti (Medici di Medicina generale, Specialisti, Farmacisti) sapranno dar vita a reti assistenziali integrate che pongono al loro centro i bisogni clinici ed organizzativi dei pazienti.
L’obiettivo formativo di questa iniziativa è di fornire ai discenti gli elementi di base per approcciare con maggior sicurezza la terapia con i DOAC nel paziente con Fibrillazione atriale, in un contesto che favorisca la massima interazione dei partecipanti con il Docente e fra di loro.